Secondo il Press Freedom Index 2024, curato e pubblicato da Reporters Without Borders (RSF), l’Italia occupa la 46esima posizione su 180 Paesi analizzati, sul tema della libertà di stampa.
Rispetto al 2023, si è verificato un cambio di posizione con un calo di ben 5 posizioni con un voto medio che supera di poco la sufficienza (6,2 punti su 10).
Nel Rapporto dell’Osservatorio SWG la percezione che gli italiani hanno della libertà di espressione è piuttosto univoca: solo 1 italiano su 5 si sente altamente soddisfatto della situazione del mondo mediatico corrente, mentre il resto riscontra problemi e insoddisfazioni.
Quanto i media riescono a dare un’informazione nella maniera più imparziale? In questa analisi, SWG vuole indagare come gli italiani percepiscono la problematica della libertà di stampa, se le redazioni ne siano vittime o veicolatori.
Di certo per la maggior parte degli intervistati riconduce a questa mancata imparzialità la dipendenza delle redazioni dai media e il controllo sempre più stretto della politica sulla comunicazione.
Ma emerge anche un altro fattore interessante: il politically correct viene individuato come esacerbato. Per quanto non ci si senta limitati nel dire cosa si pensa, più del 50% delle persone pensa che bisogna soppesare la terminologia delle proprie idee.
Il 42% degli italiani non considera i media di oggi più liberi di 5 anni fa. Una fetta rilevante dell’opinione pubblica sta cambiando la base di fiducia. Non a caso, i media tradizionali stanno subendo un significativo calo, mentre più accreditati sembrano essere i canali web.
Per via della loro natura e della possibilità di ricerca personale dell’utente, infatti, i social media e i siti internet, con rispettivamente 32 e 31 punti, sbaragliano la televisione e le testate giornalistiche che arrivano solo a 21 e 19 punti.
La vera problematica è, dunque, la parzialità dei media: fake news, influenza politica, politically correct e trend i veri nemici dell’informazione di qualità per gli italiani.
Articolo di T.S.
L’articolo Libertà di stampa, l’Italia perde 5 posizioni in un anno proviene da Notiziario USPI.
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